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LIBIA - Luoghi da visitare :

Tripoli

Chiamata Tarabulus in arabo e Oea nell'antichità, Tripoli è di fatto la capitale della Libia, anche se negli ultimi anni si è tentato di trasferire alcuni uffici governativi in altre zone del paese. L'antica 'bianca sposa del Mediterraneo' ha perso gran parte dell'originario splendore, che si ritrova in parte nelle molte moschee storiche e nella medina. Nell'architettura della città rimangono i segni del dominio ottomano e della colonizzazione italiana; mancano invece i cartelloni pubblicitari e le invadenti insegne tipici delle grandi città, perché banditi dalla rivoluzione di Gheddafi.
L'edificio dominante di Tripoli è il Castello Rosso, Assai al-Hamra, sul promontorio settentrionale che un tempo dava sul Mediterraneo, dal quale ora è separato da un'autostrada e da 500 m di terra sottratta al mare. L'imponente struttura è formata da un labirinto di cortili, corridoi e case, costruiti nel corso dei secoli fino a estendersi per 13.000 mq. All'interno rimangono ben visibili i segni dei dominatori del passato: Turchi, Spagnoli, Cavalieri di Malta, Italiani e altri hanno contribuito ad arricchirne l'architettura.
Sulla Piazza Verde, di fianco al castello, si trova il Museo della Jamahiriya, una struttura realizzata con la consulenza dell'UNESCO e la cui costruzione ha avuto costi enormi. All'interno sono esposti, secondo una disposizione cronologica, opere e oggetti che ripercorrono la storia artistica e culturale della Libia, dalla preistoria alla rivoluzione. La parte più interessante è quella dedicata ai mosaici, alle statue e ai manufatti dell'età classica, che costituiscono una delle migliori collezioni del Mediterraneo.
Il cuore di Tripoli è la medina, il posto migliore di tutta la Libia per fare acquisti. Dato l'esiguo numero di turisti stranieri, il souk ha conservato il suo aspetto originario e vi si trova merce destinata in particolare alla gente del posto. Inoltre, caratteristica tutt'altro che trascurabile, nel souk non sarete inseguiti né tormentati dai commercianti. Quando siete sazi di mercati e di souk, potete visitare il resto della città antica, racchiusa dalle mura, dove si trovano quasi tutte le moschee della città, i khan (taverne), gli hamam (bagni turchi) e le antiche abitazioni. Se volete stare lontani dalla folla, andate al tranquillo zoo o in una delle spiagge nei pressi della città.

Bengasi

Adagiata sull'estremità del Golfo della Sirte, Bengasi è la seconda città della Libia per numero di abitanti ed è un grande porto commerciale. Poco rimane della ricchezza passata, a causa dei pesanti bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, ai quali si è posto rimedio solamente negli ultimi anni con il denaro ricavato dall'esportazione del petrolio. Se manca il fascino della tradizione, non manca certo la bellezza della posizione sul golfo. Bengasi è la base ideale per visitare la regione delle Montagne Verdi e i siti archeologici romani della costa; a breve distanza dalla città potete trovare molte spiagge.
Muniti di scarpe comode, potete girare per il centro di Bengasi tranquillamente a piedi. I mercati coperti sono aperti tutti i giorni, ma raggiungono l'apice della vivacità il venerdì mattina, quando tutti gli abitanti sembrano convergere in un solo punto e si accalcano per gli acquisti. Al mercato coperto principale, Souk al-Jreed, in Sharia Omar al-Mukhtar, vendono ogni genere di capi d'abbigliamento e di casalinghi; a pochi metri la strada diventa pedonale ed è piena di negozietti e di bar.
Nel bel mezzo di una rotonda, la tomba di Omar al-Mukhtar, l'eroe della resistenza, attrae un gran numero di passanti che si siedono ad osservare l'andirivieni. Per tutt'altro genere di spettacolo, c'è chi preferisce recarsi nei dintorni delle spiagge e dei villaggi turistici facilmente raggiungibili dalla città. uno dei più frequentati è il Garian Tourist Village, a sei km dal centro in direzione sud.

Ghadhames

A 650 km da Tripoli, verso sud est, sorge la cittadina-oasi di Ghadhames, nei pressi del confine con la Tunisia e con l'Algeria. Se passate poco tempo in Libia e volete vedere un tradizionale insediamento del deserto, Ghadhames è il posto più indicato. Famosa per la sua tipica architettura, la città si è guadagnata negli anni Cinquanta il soprannome di 'perla del deserto', quando è diventata la destinazione preferita della gente della capitale. Da allora si è sviluppata la città nuova intorno al vecchio centro, i cui tenebrosi vicoli coperti, che si snodano tra case di fango e mattoni imbiancate a calce, hanno perso molta dell'antica vivacità.
La città vecchia è un vero labirinto, illuminato qua e là dalla luce che riesce a filtrare dall'alto e nelle piazzette - peculiarità di questa zona del Sahara. Il centro può essere comodamente percorso a piedi, ma portatevi una torcia per girare meglio. Vicino alla porta occidentale della città vecchia si trova il Museo della Casa, antica abitazione di un mercante che contiene ancora i mobili e le decorazioni originali. Nella piazza i Mulberry si teneva il mercato degli schiavi - molti degli attuali residenti discendono da schiavi; nei dintorni vedrete la Moschea D'jmaa al-Kabir, sul cui minareto si può salire per ammirare il panorama della città.
A 15 km da Ghadhames sorgono alcune rovine romane, non particolarmente spettacolari, sulla 'Collina degli spettri', la Ras al-Ghoul (i ghoul sono figure mitologiche demoniache che divorerebbero i cadaveri). A parte le rovine, la collina merita una visita per il panorama spettacolare sul deserto e per il lago molto frequentato durante i fine settimana.

Leptis Magna

Se volete vedere un solo sito archeologico in Libia, non potete perdervi Leptis Magna, il miglior sito romano di tutto il Mediterraneo. La magnificenza e la spettacolarità degli antichi edifici conquisterà anche gli animi più tiepidi. Leptis Magna era in origine un porto fenicio, fondato durante il primo millennio a.C., la cui ricchezza dipendeva in gran parte dal commercio di schiavi, avorio, oro e altri metalli preziosi e anche dalla fertile terra circostante. In seguito alla terza guerra punica i Romani sostituirono i Cartaginesi e svilupparono ulteriormente la zona, finché nel 455 i Vandali non si comportarono come tali e distrussero quanto poterono. Nel 533 i Romani riacquistarono per pochi anni il dominio sulla città e si procedette a grandi opere di restauro; ma le tribù locali insorsero e la regione sprofondò in un'arretrata condizione di nomadismo berbero. Le invasioni arabe del 644 spazzarono via le ultime tracce della vita romana e nell'XI secolo Leptis Magna fu abbandonata alle sabbie del deserto.
Gli scavi cominciarono solamente nel XX secolo e si scoprì che la sabbia aveva preservato la città dalla rovina. Di fianco all'ingresso principale del sito c'è un grande museo, ma il vero spettacolo è all'esterno. Per prima cosa vedrete l'Arco dei Severi, eretto nel 203, quando l'imperatore Settimio Severo tornò a visitare la sua città natale. Non lontano dall'arco, sorgono le Terme di Adriano, il più grande complesso del genere al di fuori di Roma, rivestito di lastre di marmo e di granito. Continuando a esplorare troverete il nymphaeum, in parte coperto, una sorta di reliquiario dedicato al culto delle ninfe. I due grandi fori sono paragonabili per estensione e per magnificenza ai fori imperiali di Roma; splendidi anche la basilica, ricca di decorazioni, e il teatro. Proseguendo sul lungomare per circa 700 m, si arriva allo stadio e all'anfiteatro, dove si tenevano spettacoli di vario genere.